Valutazione

Caratteristiche
Composizione Acidica
Conclusioni

 

Regione dell'Umbria ARUSIA
Progetti di Ricerca Applicata 1998
Istituto di Coltivazioni Arboree Università degli Studi di Perugia

RELAZIONE FINALE DELLA SPERIMENTAZIONE 1998

Valutazione delle caratteristiche agronomiche e della qualità dell'olio di cultivar a frutto grosso.


Obiettivi
Nel rinnovo degli oliveti la scelta della varietà costituisce una delle operazioni più impegnative, in quanto condiziona l'impianto per tutta la sua vita economica. Per l'Umbria la scelta delle varietà deve rispettare lo schema definito nel disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta "Umbria". Tuttavia accanto a quelle fondamentali esiste la possibilità di introdurre altre varietà nella proporzione variante dal 10 al 20%. Questa opportunità riveste una notevole importanza in quanto permette di valutare altre possibilità per far evolvere la produzione in termini di qualità, di produttività, di resistenza ai parassiti, di applicazione delle tecniche colturali in forma economica. Infatti, negli ultimi periodi, si è manifestata l'urgenza di ridurre i costi di produzione e soprattutto quelli legati alla raccolta. In questo settore si cerca da un lato di migliorare l'efficienza delle macchine e dall'altro di adattare la pianta alle esigenze delle macchine. L'andamento riguarda la forma di allevamento, la dimensione, la forma della chioma, l'epoca di raccolta e soprattutto dimensione dei frutti. Infatti da prove precedenti è risultato che le varietà rispondevano alla vibrazione in correlazione diretta con il loro peso ( Tombesi , 1998 ) anche se offrivano una forza al distacco superiore rispetto a quella manifestata dai frutti di piccola dimensione. Pertanto le varietà a frutto grosso hanno assunto una rinnovata importanza anche per questa loro caratteristica di adattarsi alla raccolta meccanica, eseguita con il metodo della vibrazione. Tuttavia è da notare che anche nella raccolta a mano, con le olive a frutto grosso si ha una più alta produttività del lavoro. Si è pertanto voluto esplorare se le varietà a frutto grosso hanno anche requisiti agronomici e tecnologici tali da farle diventare degne di diffusione nei nuovi impianti. Sono state utilizzate le varietà disponibili nel campo Collezione dell'Istituto di Coltivazioni Arboree tra le quali sono state selezionate le cultivar a frutto grosso e messe a confronto per valutarne le caratteristiche.

Materiali e metodi
Nel 1990, dal comportamento di 60 cultivar di olivo più importanti si era evidenziata una notevole variabilità dei caratteri sui quali è stata eseguita una selezione tenendo conto della dimensione dei frutti superiore a 2,8 g, del contenuto in olio superiore al 20%, della costanza di mantenere tali caratteri. Le cultivar individuate furono propagate e in n° di 5 esemplari per cultivar furono impiantate nel 1992 alla distanza di 5 X 5 m. Su tali piante sono stati eseguiti i rilievi riportati nella presente relazione e riferiti agli anni 1995, 1996, 1997, 1998.
Le osservazioni sono state eseguite su 5 piante di ciascuna cultivar.
I caratteri presi in considerazione riguardano la vigoria della pianta distinta in elevata, media e bassa, i danni da freddo subiti nel gennaio 1995, la produzione media per pianta nei quattro anni di osservazione, la sensibilità all'Occhio di Pavone (Bactrocera Oleagina), verificata nel 1998, quando si sono verificate le condizioni particolarmente favorevoli per lo sviluppo del parassita, la sensibilità agli attacchi della Mosca dell'Olivo (Bactrocera Oleae) verificata nel 1996 e nel 1997, anni di particolare diffusione dell'insetto, il peso fresco e secco delle drupe, il contenuto in olio, l'indice di colore con valori di 0 per olive verdi e 5 per olive pigmentate anche nella polpa. Sull'olio estratto dai campioni sono stati determinati l'acidità, il numero di perossidi, i polifenoli totali, la composizione acidica, l'assaggio organolettico seguendo i protocolli standard di analisi.

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